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Anche se potrebbe sembrare una domanda retorica, qui in redazione ce lo siamo chiesti cento volte, sopratutto immediatamente dopo il record stabilito dalla Ferrari 335s Ex Von Trips, venduta alla fantasmagorica cifra di 32.000.000 € in occasione di un'asta al salone Retromobile dello scorso Febbraio. Non parliamo di cifre facilmente raggiungibili, figuriamoci quindi se potrebbe essere facile infrangere un record del genere, soprattutto in un periodo in cui le voci di recessione nel settore delle auto d'epoca si fanno sempre più insistenti. Dopo molte ricerche, siamo giunti alla conclusione che, almeno in teoria, nell'empireo delle supercar classiche non vi è una vettura in particolare che si potrebbe distinguere rispetto alle altre.
Ma torniamo per un attimo al 1965, quando la Ferrari era nel bel mezzo di una lotta titanica con Ford per la supremazia nelle competizioni sportive.L'anno precedente le Shelby Cobra Daytona avevano stracciato le 250GTO a Le Mans e la Ferrari aveva bisogno di mettere a punto una nuova auto per la stagione 1965. Il modello venne presto identificato e si passo alla realizzazione di una versione da corsa della della 275 GTB, che nella sua versione stradale era stata recentemente introdotta sul mercato.

       A caccia del prossimo record di vendita.

Infatti, le versioni corsa avevano molto poco in comune con le vetture stradali delle quali pero' mantenevano la silhouette di base.
Il telaio di questi esemplari veniva realizzato con tubi di minor sezione (21mm) e pannelli della carrozzeria ultra-leggeri realizzati, tanto per cambiare, dalla leggendaria Carrozzeria Scaglietti. I pannelli in alluminio della carrozzeria erano spessi la metà rispetto ai pannelli della GTO e della contemporanea acerrima rivale, la Shelby Cobra Daytona.         I motori provenivano dagli esemplari Prototipo della 250 LM a motore centrale e sviluppavano una potenza di 330 Cv. , circa 70 Cv. in più rispetto alle 275 stradali. Il motore, del tipo 213/Comp. , dotato di lubrificazione a carter secco ed alimentato da una batteria di 6 carburatori Weber doppio corpo, veniva montato in una posizione ribassata sul telaio, per una migliore distribuzione dei pesi.
 

Questo modello, ribattezzato 275 GTB/Competizione “Speciale”, venne realizzato in tre esemplari. Come vettura laboratorio venne utilizzata una 275 Gtb Short Nose, ovvero della prima serie, con motore con albero a cammes singolo per bancata per intenderci, che venne registrata come primo esemplare di 275 Gtb/Competizione “Clienti” alla quale vennero apportate numerose modifiche che poi ritroveremo sulle Competizione “Speciale”. Questa vettura ha un numero di telaio a 5 cifre, ovvero 06021. Il primo esemplare ufficiale di “Speciale”, numero di telaio 6701, è stato utilizzato principalmente per i test e non ha mai partecipato alle competizioni. Aveva una carrozzeria molto simile a quella della 275 GTB, fatta salva la sezione del muso che somigliava piu' a quello di una 250 GTO. Questa vettura, in livrea grigia, è stata venduta nel 2014 alla modica cifra di 23.261.000 €, all'annuale asta di Monterey curata da RM Sothebys.  Il terzo ed ultimo esemplare, numero telaio 7185, ordinato dal Sig. Balestrieri, era quello più ampiamente modificato nella linea, con uno lunotto posteriore avvolgente che ricordava vagamente quello della contemporanea Iso Grifo. Anche questo esemplare non è praticamente mai stato impiegato nelle competizioni, se non in occasione di una infruttuosa apparizione alla 12 Ore di Sebring del '65, conclusasi con un ritiro.

A questo punto diventa d'obbligo parlare del secondo esemplare costruito, quello riportante il numero di telaio 6885, l'unica delle 275 Gtb/C ad avere un prestigioso passato sportivo. Rispetto alla 275 Gtb stradale ed alla “Speciale” numero di telaio 6701, la vettura 6885 ha una parte posteriore rivisitata, con le ali posteriori più pronunciate e la linea del tetto più bassa rispetto alle altre. Ancora una volta, il muso assomigliava a quella della GTO, ma senza le tre aperture di raffreddamento sopra la griglia.In realtà, molti commentatori sportivi dell'epoca definirono la vettura come la GTO per la stagione 1965, annata in cui la Ferrari aveva grandi progetti, ovvero di vincere sia nella categoria Prototipi con la 250 LM che nella categoria GT con le 275 “Speciale”.  Ma i piani della scuderia per la stagione rischiarono di naufragare miseramente, in quanto inizialmente la FIA negò l'omologazione alle “Speciale” nelle categoria GT perchè la differenza di peso rispetto al modello stradale da cui derivavano era troppo significativa. Tutto ciò condusse la Ferrari ad iscrivere la vettura nelle sue prime uscite ufficiali sui campi di gara nella classe Prototipi. Gestita dalla Scuderia Ferrari, affidata all'equipaggio Biscaldi/Deserti , la 6885 partecipò, senza nemmeno riuscire a tagliare il traguardo, alla 49esima Targa Florio del 1965 con il numero di gara #196. Dopo qualche settimana, la vettura partecipo' alla 1000 km Nurburgring, in dotazione all'equipaggio Biscaldi/Baghetti che ottennero un 13° posto assoluto ed un 2° posto di classe nella categoria Prototipi.

Allo stesso tempo, dopo intense negoziazioni, la FIA decise di omologare la Speciale in categoria GT, giusto in tempo per Le Mans, forse perché la FIA stessa sperava che la partecipazione della Speciale creasse un po' di bagarre in pista e conseguente spettacolo; si temeva infatti che senza la partecipazione della Ferrari in questa categoria, si sarebbe assistito ad un noioso stra-dominio delle Shelby Cobra Daytona. La Scuderia Ferrari allora consegnò la vettura al suo team satellite, il Belga "Ecurie Francorchamps", che la iscrisse alla 24 Ore di Le Mans. L'edizione della 24 Ore di Le Mans del 1965 fu costellata da ritiri eccellenti, tra cui diverse Ferrari ufficiali, le Ford GT40 e le Shelby Cobra Daytona; alla fine solo 14 vetture tagliarono il traguardo. La gara fu vinta vinta da una Ferrari 250 LM del Team N.A.R.T. , che correva nella categoria Prototipi, il secondo posto assoluto venne conquistato dalla 250 LM della Ecurie Francorchamps , sempre iscritta nella stessa categoria. A soli due giri di distanza dalla 250 LM della Ecurie Francorchamps giunse la compagna di squadra “Speciale” n° 6885, guidata da Willie Mairesse e Jean Blaton (Beurlys), con il numero di gara #24. La vettura conquistò un incredibile terzo posto assoluto ed ottenne la vittoria nella classe GT, dimostrando immediatamente la sua competitività e facendo registrare un record ancora imbattuto come miglior risultato ottenuto a Le Mans da una vettura a motore anteriore. Durante la gara la macchina ebbe seri problemi di surriscaldamento, che ha costrinsero i meccanici a realizzare piuttosto rozzamente delle aperture nella parte anteriore per far giungere un maggior flusso d'aria ai radiatori. Si possono chiaramente riscontrare queste modifiche improvvisate nel video pubblicato di seguito.

Una  275 Gtb del '65, prima serie, conosciuta anche come "short nose".

La  275 Gtb/c Speciale n° di telaio 6701, venduta da RM Sothebys nel 2014

La  275 Gtb/C Speciale n°di telaio 6685 in configurazione originale

Più avanti nel corso dell'anno '65 la 6885 venne affidata alla Scuderia N.A.R.T, prendendo parte con risultati non entusiasmanti alla 500 Km di Bridgehampton. Qualche mese dopo, la N.A.R.T. Iscrisse la vettura al Tourist Trophy di Nassau, affidandola all'equipaggio Durham/Kolb, che ottene una strabiliante vittoria assoluta; la stessa dopo meno di un mese si piazzò prima nella categoria GT ed undicesima assoluta nel Trofeo del Governatore Nassau, sempre condotta da Al Durham. Quella vittoria segnò la fine della carriera agonistica della 6885, che da allora ha condotto una vita abbastanza tranquilla nelle mani di due diversi proprietari.
Il più recente, il collezionista americano Preston Henn, fondatore della catena Swap Mart, acquisì la vettura nella seconda metà degli anni 1980 per una cifra che all'epoca fece abbastanza scalpore : 10.000.000 $ .

Le Mans 1965 - Al minuto 1:30 La  275 Gtb/C Speciale n° 6685 in giallo con il numero di gara #24

Con un palmares di tale importanza e considerandola come l'ultima estrema evoluzione della famiglia GTO (se non di nome, sicuramente nei fatti), la 6885 si distingue fra le “supercar classiche” a lei contemporanee, svettando per il suo importante passato e per le condizioni di estrema originalità in cui si trova a tutt'oggi, rendendola una vettura unica al mondo in termini di pregio.
Si dice che si possano ancora vedere le saldature di riparazione nella la parte anteriore, dopo le modifiche che erano state “malamente” apportate in gara dai meccanici della Scuderia Francorchamps, durante quella leggendaria 24 ore di Le Mans del '65.
Fosse stata nostra non l'avremmo mai fatta riparare, non sono del resto le cicatrici a raccontare le storie più intense che un corpo ha vissuto? Purtroppo a causa della loro stessa natura di auto utilizzate nelle competizioni, molte altre Ferrari degli anni '60 sono state ri-carrozzate o pesantemente restaurate perdendo quell'originalità che invece conserva la n° 6885. Successivamente a quanto sopra esposto il quesito che abbiamo deciso di condividere con voi potrebbe trovare fondamento: se dovesse mai essere messa all'asta, quanto otterrebbe la “Speciale” n°6885 ? Se consideriamo che la 250 GTO telaio n°5111 GT, con la quale Jean Guichet giunse primo assoluto al Tour de France nel '63 , successivamente appartenuta per lungo tempo al celebre collezionista Paul Pappalardo, nel 2013 è passata di mano durante una trattativa privata per 45.000.000 €, sarebbe  questo il vero record da battere.
Molti pensano che potrebbe passare ancora moltissimo tempo prima che questa vettura cambi proprietario, ma alcuni esperti del settore, azzardando un pò, affermano che se dovesse essere messa sul mercato la 275 Gtb Competizione Speciale n° di telaio 6885 potrebbe sfondare il tetto dei 75.000.000 di $, ovvero 66.000.000 € al cambio attuale.
Potrebbe sembrare un numero fantascientifico, ma ricordate sempre che nemmeno il miglior sceneggiatore di Hollywood era riuscito ad immaginarsi l'11 Settembre.
Anche nel mondo delle storiche la realtà supera spessissimo la fantasia.
Noi aggiungiamo : “e così sia!”.

 

Sanni Restuccia

Si ringraziano per le fonti e parte del materiale: Ferrari.com , RMSothebys.com, barchetta.cc, racingsportscars.com, drivecult.com.

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